VIAGGIARE INSIEME
Farsi accompagnare dal proprio cane in vacanza è una gioia per lui e per noi, visto che, spesso, durante l’anno abbiamo poco tempo da dedicargli. Inoltre, volete mettere il senso di colpa di saperlo in una pensione o a casa della dog sitter al confronto di vederlo in spiaggia che corre sulla battigia o in montagna a camminare con noi?
CAMBIARE ABITUDINI
Il cane, dal punto di vista psicologico, è un animale curioso ma abitudinario. E questo implica che una drastica rottura della routine, come una vacanza, possa provocare qualche stress o ansia. Ogni proprietario dovrebbe avere i suoi accorgimenti per ridurre il disagio che, inevitabilmente, il nostro compagno avrà, tipo portare con sé la coperta preferita, o il cuscino sul quale dorme o qualunque cosa che abbia l’odore di casa. Anche i fiori di Bach possono aiutare, sui cani hanno un effetto molto forte, il Rescue Remedy Pet (senza alcol) per esempio, può essere somministrato secondo le indicazioni che fornirà il veterinario.
La nostra presenza è comunque, per lui, il calmante migliore.
CON TUTTI I MEZZI
Auto, traghetto, aereo, treno, barca, bicicletta, ciascuno mezzo è adatto quando il cane ha un minimo di abitudine a muoversi.
… in auto
Per fare in modo che il cane viaggi in auto senza problemi è necessario abituarlo preventivamente. Se lo si potesse fare da cucciolo, sarebbe meglio ma anche quando è adulto è possibile arrivare a fare in modo che il viaggio in auto sia un piacere. E’ sufficiente dedicargli un po’ di tempo e pazienza e seguire alcuni passi:
-le prime volte è bene tenerlo in uno spazio ristretto: un trasportino o nel bagagliaio dell’auto (ovviamente togliendo il copri bagagliaio) in modo che abbia poco spazio per muoversi. Questo lo aiuta a tranquillizzarsi e a sentirsi protetto.
-Consigliabile stendere un telo cerato perché durante i primi spostamenti potrebbe rimettere.
– se non volesse salire, sarebbe meglio non forzarlo ma invogliarlo con qualche snack o crocchetta in modo che l’associazione con l’auto sia, nella sua mente, positiva.
A poco a poco il cane si abituerà e potrete lasciarlo anche in uno spazio più grande, delimitato da una rete divisoria, come da art. 169 del codice della strada.
A questo punto è sufficiente, nei lunghi viaggi, fare una sosta ogni 2/3 ore per dargli da bere e farlo sgranchire e mai e poi mai lasciarlo chiuso in auto al sole.
… in mare
Negli ultimi anni sempre più operatori si attrezzano per consentire di fare vacanze in barca con il proprio compagno a quattro zampe. Alcune proposte sono proprio specializzate. In Italia, in Francia, in Croazia basta cercare su un motore di ricerca e si troveranno yacht, catamarani, barche a vela, attrezzate in modo da garantire la sicurezza del cane a bordo attraverso reti lungo i parapetti, in cui sono presenti pavimentazioni che consentano al cane di non scivolare, persino spazi erbosi per i bisogni. Anche in questo caso il cane deve essere preventivamente abituato, è necessario fargli fare soste sulla terra ferma per passeggiare, visti gli spazi ristretti che ci sono in barca, munirsi di crema solare ed eventualmente di giacchette salvagenti o imbracature per meglio soccorrerlo in casi di caduta in mare. Anche il cane potrebbe soffrire di mal di mare e in quel caso è necessario ridurre la quantità di pappa e fare in modo che stia accoccolato in qualche luogo fresco della barca. Nell’evenienza ci sono anche rimedi omeopatici.
Il viaggio in traghetto con un cane va pianificato con accuratezza. Poche sono le compagnie che accettano cani in cabina e lo fanno di buon grado : Sardinia, Corsica e Erba Ferries, Mobyline e Tirrenia, quest’anno GNV ha fatto una campagna pubblicitaria a riguardo ma ancora aspettiamo commenti di chi l’ha provata. E’ comunque necessario pagare un sovrapprezzo e prenotare per tempo. Per tutte le altre compagnie, la scelta obbligata è quella di comprare un passaggio ponte e organizzarsi con materassini, coperte (per l’aria condizionata) e dormire a fianco del vostro cane. Non è consigliabile, secondo noi, lasciare il cane nei canili di bordo, situati di solito sull’ultimo ponte, dotati di gabbie strette, sporche e rumorose. Lasciare lì il proprio cane, anche solo per una notte, potrebbe traumatizzarlo.
… in aereo
Altro tasto dolente sono i viaggi in aereo. A poco a poco alcune compagnie aeree si stanno organizzando ma, ad oggi, le compagnie low cost non accettano nessun tipo di animale e le altre hanno regole precise che riguardano la dimensione del cane, il numero di cani presenti in cabina e persino la razza.
In cabina, di norma, vengono accettati cani di circa 8 kg che devono stare in un trasportino (di dimensioni date) che viene messo sotto il sedile di fronte al proprietario. Talvolta succede che, durante il volo, il cane possa stare in braccio ma è assolutamente un’eccezione.
I cani più grandi devono viaggiare in stiva (che è comunque pressurizzata e con aria condizionata) in un trasportino di dimensioni date, con una ciotola dell’acqua che verrà riempita dall’equipaggio e una coperta assorbente dentro il trasportino. Il viaggio in stiva è sempre temuto dai proprietari perché il cane è lasciato solo, perché non si può andare a visitarlo neanche durante i lunghi voli, perché ci sono stati casi di cronaca che non fanno stare sereni. Però ci sono anche buone esperienze, in cui il personale di volo mostra grande rispetto verso l’animale e il disagio è ridotto al minimo.
Vale comunque sempre la pena andare a leggere i commenti sui blog prima di scegliere la compagnia aerea e informarsi con una telefonata direttamente alla compagnia stessa.
Altra importante verifica da compiere è che il proprio cane non faccia parte delle liste di cani non accettati dalle compagnie aeree e/o dai Paesi in cui si vuole andare. Alcuni Paesi dell’Europa del Nord, infatti, non accettano l’ingresso di determinate razze, considerate pericolose (Pittbull, bullterrier…)
QUALCHE ACCORTEZZA IN HOTEL
Chi viaggia con il proprio cane in Italia spesso, ancora oggi, incorre in hotel e strutture accoglienti che, pur considerandosi “pet friendly” e facendo pagare un sovrapprezzo alla camera, non forniscono il minimo servizio e al contrario, obbligano il proprietario a rispettare una quantità di regole rendendo la permanenza spiacevole per cane e proprietario.
Nel nostro piccolo, anche noi stiamo lavorando alla diffusione di uno standard di Pet Hospitality, che consenta a chi prenota in una struttura Pet Friendly, di trovare ciotole per l’acqua e il cibo, un cuscino o una cuccia per il proprio cane (lavabile e lavata), una coperta nel caso in cui il cane proprio volesse farci compagnia sul letto. Un plus gradito sarebbe anche la possibilità di poter contattare, attraverso l’hotel, un dog sitter nel caso in cui si voglia effettuare un’attività, visitare un museo o fare una gita o dove è difficile portare con se il cane.
Nelle migliori strutture troverete anche il nostro Food for Dogs: un doggy lunch box composto da una scatola di cartoncino ad uso alimentare che funge da ciotola, contenente una pappa umida bilanciata, sana e pronta all’uso e che potrete dare al cane in qualsiasi momento. In tal modo non sarete obbligati a portare la vostra pappa da casa.
Un’ultimissima constatazione: è importante che anche i proprietari si abituino a rispettare un comportamento corretto e alcune regole di buon senso quando soggiornano in strutture ricettive ed hotel. Per esempio lasciare il meno possibile il cane in stanza da solo perché anche il cane più equilibrato e calmo, in un ambiente sconosciuto, potrebbe abbaiare o fare danni, preso da ansia. Se non c’è alternativa al lasciarlo solo, una soluzione che funziona nella maggior parte dei casi, e implica solo un po’ di pazienza, è quella di abituarlo uscendo dalla stanza per pochi secondi e poi rientrando e poi uscendo e rientrando via via per un periodo di tempo sempre più lungo, sino a quando il cane abbia compreso che non lo si sta abbandonando e che ritorneremo sempre.
Il nostro cibo per cani da viaggio è pensato proprio per chi ama viaggiare con il proprio cane senza rinunciare ad un prodotto di qualità, facile e veloce da usare in ogni situazione di viaggio, grazie alla sua confezione che si trasforma in ciotola per cibo e per acqua.
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